giovedì 6 marzo 2014

A VECCHIJ 2014

 
A VECCHIJ è in una manifestazione popolare carnevalesca svolta nel periodo quaresimale comunemente conosciuta come “sega la vecchia”. Ha come protagonista un fantoccio dalle sembianze di una vecchia malandata, che viene portato tra musica e baccano in processione per le vie del paese, per poi essere segato, smembrato e poter così rilasciare i doni contenuti all’interno del suo corpo. Ritrae quelle pratiche della cultura contadina che simboleggiavano, in una dimensione festiva ritualizzata, la ciclica morte e rinascita della natura, l’avvicendarsi delle stagioni e dei lavori nei campi. Questo mondo, pur non appartenendo da tempo alla nostra società, lascia traccia di se in una festa che, seppur attualizzata, si fa portatrice del desiderio di rinnovamento in una comunità e in un territorio ancora vivi.


SAN MARCO LA CATOLA (FG)
Sabato 29 Marzo - dalle ore 17.00


Processione della vecchia per le vie del paese accompagnati dalla musica della tradizione del nostro territorio con “A MAITUNAT” di Pietracatella (una tipologia di canti augurali, propiziatori o satirici), dalle tammurriate e tarantelle del gruppo di musica popolare SANACORE, dai suonatori e cantatori che eseguiranno  repertori tradizionali del Gargano, dalle danze degli amici delle associazioni AGORART, ETHNOS e FOLKANIMA e dall'ospitalità della gente del paese.

Al termine del percorso - ore 22.00 circa

A VECCHIJ

Al corteo possono unirsi tutti gli appassionati e suonatori di musica popolare col proprio strumento.


 
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SANACORE
 
Il gruppo musicale “Sanacore” si occupa di ricerca e recupero di tradizioni popolari musicali e coreutiche del Centro e del Sud Italia, con fattispecie dell'area campana. Esso rappresenta l’incontro ed il confluire di diversi percorsi esperienziali, culturali, di studio e di ricerca sul campo.
Il repertorio, dunque, attinge dalla cultura tradizionale ed etnica del Sud Italia e comprende: tammurriate, tarantelle, pizziche- pizziche e canzoni tradizionali.
Gli strumenti usati nei concerti sono strumenti tipici della cultura popolare: tammorra, chitarra classica, flauti, castagnette e tanti tipi di percussione. ll gruppo è composto  da tre donne: Raffella Rufo, valente e giovane  suonatrice di organetto e di flauto, nonchè cantante e ballerina, Giovanna Turco, suonatrice di chitarra classica, tamburi a cornice (tammorra e tamburello) e cantante  e Maria Piscopo ricercatrice delle danze popolari del Centro-Sud Italia, inoltre, cantante, suonatrice di castagnette e ballerina. Gli splendidi  e diversificati timbri vocali delle tre donne caratterizzano fortemente il repertorio.
 
Ascolta:
 
A MAITUNAT di Pietracatella

La maitunata è una tradizione che si svolge, a Pietracatella come in altri centri molisani, nel lasso cronologico intercorrente tra la sera del 31 dicembre e il primo gennaio, quindi si colloca a ragione tra gli innumerevoli rituali per il Capodanno che molte culture hanno prodotto nel corso del tempo.
Si esplica in modo collettivo; ne sono protagonisti ragazzi e uomini di età variabile, che si organizzano in squadre, dal numero di componenti non fisso e suonano degli strumenti per lo più di fabbricazione artigianale. Ciascuna squadra è capeggiata da un leader: il cantore, o rapsodo, che ha il compito di sciorinare, attraverso una tipologia di canto-recitativo accompagnato dalla musica, testi di contenuto augurale, propiziatorio o satirico burlesco.
Le modalità di esibizione delle squadre sono essenzialmente due. La prima si svolge a partire dalla sera del 31 dicembre proseguendo poi per tutta la notte di San Silvestro. La seconda si colloca tra la mattina e la sera del primo gennaio ed è caratterizzata dalla performance satirica dei cantori e delle rispettive squadre di appartenenza. I testi cantati in questa seconda fase dell’esibizione hanno prevalentemente il fine di rappresentare e immortalare, dal punto di vista deformato e straniante della satira, la vita della comunità durante il ciclo annuale che si è chiuso, mentre quelli della notte di San Silvestro contengono formule di augurio e propiziazione.
I destinatari della maitunata sono i padroni di casa che aprono gli usci durante la lunga marcia tra le vie del paese che i gruppi compiono nella notte del 31; i proprietari di bar o attività commerciali che vengono coinvolti nel ruolo di donatori di denaro o beni materiali; il pubblico pettegolo e numeroso che assiste all’esibizione del primo dell’anno, seguendo con interesse la cronistoria di quello che è accaduto in paese e che ha sollecitato l’attenzione; le autorità politiche locali, nazionali, il parroco, il medico e chiunque abbia avuto una parte da protagonista nella vita locale. Sull’etimologia della parola esistono varie versioni. Per la maggior parte, si tende a collegarla all’italiano mattinata, per il fatto che il rituale inizia la sera del 31 dicembre, continua nell’arco dell’intera nottata, fino a concludersi, appunto, quando il mattino dell’anno nuovo è già spuntato. Altra ipotesi interpretativa conduce il termine a mattonata; questo tentativo etimologico fa leva sul carattere burlesco e fortemente satirico dei testi, che si tramuterebbero in metaforiche mattonate, che crollerebbero sulla testa dei destinatari. L’interpretazione a nostro parere più convincente, collega invece la maitunata all’espressione mai intonata. Certamente caratteristiche delle maitunate sono la vis polemica e la manifestazione notturna, ma se la maitunata è un rito liminare di passaggio , in quanto tale ha una durata e soprattutto un valore effimero. Il rito è possibile solo perché dura poco, scardinando le regole dell’ordine sociale per lo spazio di una notte. Lo sconvolgimento, il turbamento è di breve durata e solo per questo accettabile; l’indomani, un nuovo ciclo inizierà e un nuovo ordine prenderà il via. Allora la maitunata sarà passata, sepolta con la sbornia e l’orgia alimentare del Capodanno, come se non fosse stata mai intonata. Le versioni dialettali molisane del termine cambiano; a Pietracatella è la maitunat, in altri luoghi la maitenat o maitnat. Attualmente partecipano alla maitunata molte persone, di sesso maschile. A Pietracatella si può calcolare che almeno 80 individui (in un paese che conta circa 1600 abitanti) vi sono impegnati attivamente. Hanno un’età estremamente variabile; i più piccoli frequentano le scuole medie inferiori, mentre per gli adulti non ci sono limiti d’età.
In passato la maitunata è stata sostanzialmente un comportamento indice di un forte dislivello interno alla società pietracatellese, che si è formato in rapporto alle difficoltà materiali delle comunicazioni, alle discriminazioni culturali dei ceti egemonici rispetto ai gruppi subalterni, alla resistenza dei ceti periferici e subalterni alle imposizioni civilizzatrici dei ceti egemonici. La maitunata, a nostro avviso, è quindi la risultante di tale situazione geografica, sociale e culturale che ha caratterizzato Pietracatella. Il cuore pulsante del rito risulta fossero i cafoni, gli agricoltori senza terra, quelli che lavoravano a giornata e che costituivano, fino agli anni sessanta, la spina dorsale della povera economia locale. Attualemente, a differenza di quanto succedeva in passato, non ci sono limitazioni di ceto e al rito del Capodanno partecipano un po’ tutti: lavoratori, studenti, gente che risiede in paese ma anche che vive fuori e vi fa ritorno per Natale.
Il raduno delle squadre avviene la sera del 31 dicembre; solitamente ciascun gruppo esce, come si dice in gergo, dalla casa di uno dei componenti o comunque parte da un punto di ritrovo prestabilito. L’orario di uscita non è fisso, ma in genere le squadre cominciano a battere le vie del paese fin dalle ore 20-21 del 31 dicembre.
Non esiste un itinerario fisso, ma la prassi ha creato dei percorsi preferenziali che tutti seguono, a turnazione, in modo che in ogni angolo risuoni almeno l’eco del loro canto e dei loro strumenti.
La strada principale del paese viene percorsa più di una volta, visto che su di essa si aprono i bar , presso i quali le squadre fanno sosta. Le bande si spingono comunque anche nelle zone meno centrali di Pietracatella, assicurando la loro presenza in tutti i rioni. Mentre marciano le squadre suonano le varianti melodiche caratteristiche del rito, mentre quando decidono di fermarsi il cantore intona i canti di maitunata.
Esiste un rigoroso ordine che riguarda la disposizione dei suonatori e dei rispettivi strumenti.
In testa ad ogni squadra capeggia colui che porta e muove la mazza (mazziere), che ha il compito di indicare l’itinerario e portare il ritmo. Seguono la pupa (bambola di legno vestita da vecchia), l’organetto, il tamburo, le tamburelle, le raganelle, le novemartelli, i puntilli ed infine i bufù. Intorno al gruppo si aggirano due figure essenziali: l’acquaiolo, che porta ripetutamente l’acqua ai suonatori di bufù e colui che mantiene la quartara, recipiente di coccio a due anse che funge da salvadanaio della squadra. U ‘bruzzusell (organettoabruzzese)è lo strumento melodico irrinunciabile per l’esecuzione della maitunata ; u’ tamburr e a’ tamburrèll (tamburo etamburella) sonoinvece indispensabili per l’accompagnamento ritmico ai tre tipi di melodia in cui è articolata la maitunata. A’ raganèll (raganella) è fabbricata artigianalmente e consiste in un pezzo di legno intaccato il quale viene sfregato su una mazza di legno liscia sostenuta dall’avambraccio sinistro. Lo strumento prende nome dal suono prodotto, che rimanda al gracidare delle rane: raganella, piccola rana, è dunque un nome onomatopeico. Anche a ‘novmartéll (novemartelli)è fabbricata artigianalmente e consiste in tre mazze, una fissa al centro e due mobili ai lati, dotate ciascuna di tre pezzi di legno a forma di testa di martello. Le due mazze laterali sbattono su quelle centrali e lo strumento si suona facendo urtare le due mazze laterali, che vengono impugnate con entrambe le mani, su quella centrale. IPuntill (punteruoli) sono invecedue arnesi da lavoro, più che strumenti, che rimandano al mestiere del fabbro. Degno di particolare attenzione è infine U’ Bufù (bufù), tamburo a frizione, strumento tipico della musica popolare molisana e non solo, che possiede una denominazione dal significato onomatopeico che rimanda al suono cupo prodotto dallo strumento. E’ composto da una tinozza (tin) di rame, su cui è stesa una pelle, fissata intorno all’apertura del recipiente con uno spago. Al centro della membrana è collocato verticalmente un bastone di canna, che può essere decorato con nastrini di vario colore. L’assemblaggio della canna con la pelle, invisibile all’esterno, si realizza lavorando la radice della canna e legandola alla pelle con una corda. Introno al bufù spesso è attorcigliato un resistente spago che permette ai suonatori di appendere al collo lo strumento e di suonarlo camminando. Lo strumento viene costruito dal suonatore, in varie fasi, che occupano un ampio spazio temporale. Il bufù di Pietracatella è di tipo portativo, cioè è possibile suonarlo all’impiedi, camminando, grazie alle sue dimensioni ridotte. Il bufù si può suonare anche stando a cavalcioni sullo strumento, per il fatto che la tina di rame può essere riversa a terra e montata dal suonatore. In entrambi i casi il suono non varia: esso è prodotto dallo sfregamento della canna con la membrana di pelle. Per rendere più scorrevole la frizione, i suonatori si bagnano ripetutamente le mani (entrambe reggono la canna).

La maitunata è un rito vivo, sentito, partecipato, in cui una comunità si ritrova ogni anno, da moltissimi anni; non è possibile stabilire una "data di nascita" del rito (ci sono tuttavia ipotesi circa una sua cronologia relativa) né essere consapevoli delle trasformazioni che la tradizione ha subito nel tempo. E’ un rito composito, in cui augurio e beffa, individualità e collettività, musica e canto, si mescolano inesorabilmente e che conserva dei caratteri di improvvisazione e spontaneità davvero notevoli. E’ soprattutto un rito liberatorio, ancora oggi, in cui la libertà di dire e fare cose "strane" o "scomode" viene riconquistata da un’intera comunità, di cui i ragazzi della maitunata sono figli, fratelli, mariti, sono l’alter ego. Tutti gli abitanti del paese "scattano" appena, tra i vicoli, sentono o intuiscono la melodia della maitunata: significa che il Capodanno è cominciato, che ancora una volta celebreranno insieme il rito liberatorio prima che un nuovo ed ordinato ciclo riparta.
Estratto del saggio: La maitunata di Pietracatella. Appunti su una tradizione popolare, di Antonella Angiolillo, Campobasso 2007.
 
 
Per la festa della vecchia di quest'anno si è appositamente composta una squadra di suonatori e cantatori che eseguiranno repertori tradizionali del Gargano. Inoltre saranno presenti come sempre per danzare, gli amici delle associazioni AGORART di Biccari ed ETHNOS e FOLKANIMA di Lucera, ai quali va tutta la nostra ammirazione per la bravura e per l'allegria che infondono alla festa.  

  

mercoledì 20 febbraio 2013

A VECCHIJ 2013

 
A VECCHIJ è in una manifestazione popolare carnevalesca svolta nel periodo quaresimale comunemente conosciuta come “sega la vecchia”. Ha come protagonista un fantoccio dalle sembianze di una vecchia malandata, che viene portato tra musica e baccano in processione per le vie del paese, per poi essere segato,  smembrato e poter così rilasciare i doni contenuti all’interno del suo corpo. Ritrae quelle pratiche della cultura contadina che simboleggiavano, in una dimensione festiva ritualizzata, la ciclica morte e rinascita della natura, l’avvicendarsi delle stagioni e dei lavori nei campi. Questo mondo, pur non appartenendo da tempo alla nostra società, lascia traccia di se in una festa che, seppur attualizzata, si fa portatrice del desiderio di una nuova primavera in una comunità e in un territorio ancora vivi.

 
Associazione Culturale
A CRAP Z’È SCIOT

con le Associazioni Culturali:
MAITUNAT di Pietracatella, I MAITUNAT di Gambatesa, AGORART di Biccari, ETHNOS e FOLKANIMA di Lucera,
le Associazioni ed Enti partner del progetto: "Insieme si può" : arte,  creatività e sinergie per rilanciare i Monti Dauni
e con:
Cattedra di Antropologia Culturale Università degli Studi di Foggia
ICHNet - Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale


SAN MARCO LA CATOLA (FG)
Sabato 9 Marzo - dalle ore 17.00

Processione della vecchia per le vie del paese accompagnati dai suonatori e i cantori di Gambatesa con la musica della tradizione del nostro territorio e “I MAITUNAT” (una tipologia di canti augurali, propiziatori o satirici), dalle tammurriate del gruppo A PARANZA R’O LIONE e dalle danze degli amici delle associazioni AGORART, ETHNOS e FOLKANIMA.



Al termine del percorso - ore 22.00 circa

A VECCHIJ

Al corteo possono unirsi tutti gli appassionati e suonatori di musica popolare col proprio strumento. Lungo il tragitto intrattenimenti gastronomici.



Dal 27 Febbraio al 9 Marzo
Università degli Studi di Foggia
Dipartimento di Studi Umanistici – Via Arpi 176
FOGGIA

 
Mostra fotografica

LA VECCHIA SEGATA
Immagini da una ri-tradizione sammarchese

di
Giambattista Reale
 
 
 
Visitabile durante gli orari di apertura del Dipartimento
 
 

venerdì 5 ottobre 2012

EDITORIA

LA MASCHERA E IL CORPO, appena pubblicato dalla casa editrice Progedit di Bari a cura di Pietro Sisto e Pietro Totaro, è un volume che raccoglie gli Atti del secondo Convegno Internazionale di studio “IL CARNEVALE E IL MEDITERRANEO. La maschera e il corpo” (Putignano 3, 4 e 5 marzo 2011).

Antropologi, demologi e studiosi della tradizione letteraria esaminano, alla luce delle più recenti metodologie della ricerca, il tema della “maschera e il corpo” non solo attraverso le espressioni più consuete e tradizionali, ma anche quelle più moderne e recenti. Viene così proposto un interessante viaggio tra memoria e realtà, tra passato e presente alla scoperta di vecchie e nuove rappresentazioni del carnevalesco e del carnevale ovvero di una dimensione umana e culturale che conserva un grande fascino anche nell’era della globalizzazione.

"Ancora una volta si tratta di conquistare il plurale, capire perciò che non c’è 'il Carnevale', ma 'i Carnevali', come d’altronde è indispensabile fare per tanti termini fondamentali: 'uomo' che, declinandosi come 'uomini', diventa oggetto delle scienze umane; 'cultura' che, definendosi come 'culture', mostra la varietà irrinunciabile delle diverse conformazioni culturali, meritevoli tutte di paritetico rispetto; 'identità' che, attraverso la conquista 'delle identità', ci ammonisce anche come l’indispensabile senso di appartenenza non possa mai essere usato come clava per scagliarsi, in nome di una propria improbabile superiorità, contro le identità altrui." (Luigi M. Lombardi Satriani)

Il libro contiene saggi di: Mario Atzori (Università di Sassari), Ignazio E. Buttitta (Università di Palermo), Vito Carrassi (Università di Bari), Ottavio Cavalcanti (Università della Calabria), Francesco Faeta (Università di Messina), Eugenio Imbriani (Università del Salento), Luigi Lombardi Satriani (Università La Sapienza, Roma), Giuseppe Mastromarco (Università di Bari), Marxiano Melotti (Università di Milano Bicocca), Ferdinando Mirizzi (Università della Basilicata), Moni Ovadia, Patrizia Resta (Università di Foggia), Carmela Roscino (Università di Bari), Maria Margherita Satta (Università di Sassari), Domenico Scafoglio (Università di Salerno), Pietro Sisto (Università di Bari), Vincenzo M. Spera (Università del Molise), Francesco Tateo (Università di Bari), Piero Totaro (Università di Bari), Bernhard Zimmermann (Università di Freiburg i. B.).

Segnaliamo il volume per il saggio di Patrizia Resta: DALLA CORNUCOPIA DELLA VECCHIA. Un carnevale di metà Quaresima nel Subappennino Dauno, dedicato alla festa de “A VECCHIJ” di San Marco la Catola.
 
 
Sempre dalla Progedit è uscito da qualche mese il libro I GIORNI DELLA FESTA. Miti e riti pugliesi tra memoria e realtà, nel cui capitolo dedicato ai riti e alle feste del periodo della Quaresima viene menzionata, corredata di foto, anche la tradizione di San Marco la Catola de “A VECCHIJ”. Curato da Pietro Sisto, da un lato si segnala per il rigore della ricerca e le ragioni dell’approfondimento, dall’altro per la chiarezza della forma, l’eleganza dell’impaginazione e la bellezza dell’apparato iconografico. L’autore, si sofferma sul significato e sul ruolo ricoperto nella società tradizionale e in quella odierna dalle feste, esaminate non solo come veri e propri beni culturali immateriali da conoscere e tutelare, ma anche come interessanti testimonianze della complessa, contraddittoria transizione dal mondo pagano a quello cristiano e cattolico: i riti odierni, insomma, ricordano i miti di un passato remoto e i giorni magici di un calendario che scandiva l’avvicendarsi delle stagioni e il ritmo misterioso della natura. Un viaggio nel tempo, insomma, ma tutt’altro che nostalgico perché aiuta il lettore a comprendere la realtà di una terra come la Puglia nella quale nei giorni della festa continuano a sfilare santi e madonne, confraternite e bande da giro in uno straordinario, irripetibile spettacolo di luci e suoni, di colori e sapori che, nelle pagine di questo libro, rivivono per tutto l’anno: fra sacro e profano, fra passato e presente, fra parole e immagini.
 

mercoledì 4 luglio 2012

8 LUGLIO A TROIA

FESTA DEL GRANO 2012  
Tra percorsi enogastronomici, "acquasale gigante", mostre etnografiche e musica popolare

A Troja (FG), lo scorso anno, la Festa del Grano è stata una vera festa “da record”, in tutti i sensi. Ma i record, si sa, sono fatti per essere battuti. E per questo che una vasta rete di associazioni, imprese ed enti locali dei Monti Dauni ha deciso di rimettersi nuovamente in moto per la seconda edizione della "Festa del Grano" e per battere record di presenze e record di …Acquasale. E si, perché anche quest’anno il programma della Festa, già ricchissimo di eventi, mostre, concerti e percorsi enogastronomici, si caratterizza per l'attrazione speciale dell'Acquasale "da guinness", un lungo filone di pane che quest'anno proverà a sorpassare il record dei 53 metri e 20 centimetri realizzato lo scorso anno.

La “Festa del Grano” si terrà a Troja Domenica 8 Luglio e si preannuncia come una vera immersione nella nostra storia, nella nostra musica e nei gusti più autentici della Daunia. L’evento celebra le antichissime tradizioni e i riti legati alla mietitura, alla trebbiatura e alla molitura del grano. La giornata sarà infatti animata da piazze tematiche nelle quali saranno mostrate le antiche fasi di lavorazione del grano, dalla trebbiatura in piazza con i vecchi attrezzi agricoli (anche a cavallo) alla molitura con piccoli mulini a macine di pietra fino ai laboratori all’aperto sulla realizzazione della pasta fatta a mano. L’iniziativa sarà inoltre l’occasione per valorizzare la cultura culinaria legata al pane e alla pasta attraverso la realizzazione e la promozione di piatti tipici a tema che saranno degustati in un percorso enogastronomico serale.

PROGRAMMA

Ore 09.30 – 11.00
MIETITURA
Agriturismo Posta Guevara:
Mietitura del grano con le falci e le antiche “paranze”.
Degustazione prodotti tipici a base di grano.

Dalle ore 19.00
PIAZZE TEMATICHE “DALLA SPIGA ALLA PASTA”
Piazza Episcopio: “Dalla Spiga al Chicco”.
Trebbiatura del grano con cavalli .
Selezione del grano con attrezzi d’un tempo.
Piazza Cattedrale: “Dal Chicco alla Farina” Molitura del grano in piazza con antiche macine in pietra. Esposizione di antichi attrezzi agricoli.
Piazza Pirro: “Dalla Farina alla Pasta”. Realizzazione pasta fresca in piazza.

Ore 21.00 – 23.00
“ACQUA-SALE” GIGANTE
Lungo il Corso: un filone di oltre 50 metri di pane sarà allestito su Via Regina Margherita per preparare un’acqua-sale da guinness!

Ore 21.00 – 24.00
CONCERTO FOLK
Piazza Pirro: Notte di musica folk. Ritmi, musica e danze popolari della nostra terra. Concerto dei Tarantula Garganica.

Ore 21.00 – 23.00
ENOGASTRONOMIA
Centro Storico: Percorso eno-gastronomico “Pasta e Pane: le meraviglie del Grano". Ticket presso l’Ufficio Turistico.

A promuovere l'evento, oltre ad A.c.t! Monti Dauni, vi sono: la Coldiretti, la CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, il Distretto Culturale "Daunia Vetus", l'Associazione Grano dur0 di Puglia sen. Cappelli, ComunicARTurismo, la Pro Loco di Troja, l'Associazione "Attivamentis", l'Associazione "La Melagranata", il Circolo "Antonio Salandra", Aria di Troia e del Preappennino, il Circolo socio-culturale “Ambaradam”, L!NK - Mensile Indipendente, l'Associazione "Terravecchia in Folk" di Pietramontecorvino, l'Associazione "A crap z'è sciot" di San Marco la Catola, le Edizioni del Rosone, il Centro Commerciale "Mongolfiera". Un vasta alleanza per promuovere il nostro territorio. Insieme, si può.

+ 39 939 9977641                                                           www.pugliadeiborghi.it

lunedì 21 maggio 2012

AIA IN FOLK

L’Associazione Culturale AGORART presenta la 2° edizione di "AIA IN FOLK...NON SOLO DANZE", una festa della durata di due giorni nei quali i giovani, meno giovani, ragazzi, bambini prenderanno contatto con la tradizione imparando a fare le 'cose di una volta' attraverso i laboratori organizzati sull’aia, il tutto condito da tanta buona musica, cucina locale e danze, danze, danze. Sarà un occasione per  stare un pò  insieme e giocare all’aria aperta come avveniva un tempo.
PROGRAMMA

AIA IN FOLK… NON SOLO DANZE

BICCARI (FG) 25 – 26 – 27 MAGGIO 2012
                                      
 
VENERDÌ 25  CONVENTO S. ANTONIO

ORE 10.00 ALLESTIMENTO AIA
ORE 21.30 NICOLA BRIUOLO CANTA MATTEO SALVATORE ACCOMPAGNATO DA
                     DARIO ROMANO

SABATO 26 CONVENTO S. ANTONIO

ORE 10.0012.00 LABORATORIO ARTE E MANUALITÀ E MINI DANZA PER BAMBINI
ORE 13.00 PRANZO
ORE 15.00 LABORATORI:
                      -      MONILI FOLK A CURA DI “MANI FIMO E FANTASIA”
                      -      CORSO DI CUCINA LOCALE
                      -      CENNI SULLA COSTRUZIONE DI STRUMENTI DI CANNA A CURA DI
                            “A CRAP Z’È SCIOT”
                      -      TEATRO PER BAMBINI A CURA DI LUISA CASASANTA
                      -      NZAMMARUCOLE CANTI POPOLARI SULL’ALTALENA
                      -      GIOCHI POPOLARI PER BAMBINI
ORE 17.00 CANTI SULL’ALTALENA CON GLI ANZIANI DI BICCARI E CON
                     L’INTERVENTO DELLA PROF.SSA PATRIZIA BALESTRA DEL
                     CONSERVATORIO DI FOGGIA
ORE 18.00 STAGE DI TARANTELLA DEL GARGANO “SANGIUVANNARA” A CURA DEL
                     GRUPPO “CALA LA SERA”
ORE 20.00 CENA
ORE 22.00 CONCERTO DEL GRUPPO “CALA LA SERA”

A SEGUIRE DANZE POPOLARI DEL SUD E INTERNAZIONALI A CURA DELLE ASSOCIAZIONI “AGORART” E “FOLKANIMA”

DOMENICA 27

ORE 09.30 ESCURSIONE NATURALISTICA STORICA
ORE 13.00 PRANZO
ORE 15.00 CAMPO SPORTIVO:
                      -      LABORATORIO DI VOLO DI AQUILONI A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
                            “TUTTOFOGGIAKITECLUB”
                      -      DIMOSTRAZIONE TIRO CON L’ARCO A CURA DI “ARCODAUNI”

ORE 19.00 SALUTI A PASSI DI DANZA


I LABORATORI SONO GRATUITI E APERTI A CHIUNQUE VOGLIA PARTECIPARE
PER AGEVOLARE L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ È OBBLIGATORIA LA PRE-ISCRIZIONE

MENSA AUTOGESTITA E POSSIBILITÀ DI PERNOTTAMENTO A PREZZI MODICI

INFO: DOMENICO 3471103033 - ERNESTA 3403129731


Per chi è interessato agli strumenti musicali della tradizione fatti con la canna, l’Associazione A CRAP Z’È SCIOT è a disposizione sabato 26 alle ore 15.00 per insegnare a costruirli.



domenica 18 marzo 2012

GRAZIE!

L'Associazione ringrazia di cuore tutti coloro che sono stati la vera anima della festa de "A VECCHIJ": i suonatori, i bambini, i cantori, i danzatori, i visitatori venuti da lontano, i compaesani con la loro ospitalità e convivialità, quelli che moralmente ed economicamente ci sostengono, tutti coloro che hanno sfidato il freddo pungente rendendo più calda l’atmosfera.

Riconoscenti
A CRAP Z’È SCIOT

giovedì 9 febbraio 2012

A VECCHIJ 2012


A VECCHIJ è una manifestazione popolare carnevalesca di tipo celebrativo svolta nel periodo quaresimale comunemente conosciuta come “sega la vecchia”, nella quale un fantoccio dalle sembianze di una vecchia viene segato e smembrato, ritrae e testimonia quegli aspetti della cultura contadina che rappresentava, in una dimensione festiva ritualizzata, la transizione stagionale dall’inverno alla primavera, della ciclica morte e rinascita della natura.


Associazione Culturale
A CRAP Z’È SCIOT

con le Associazioni Culturali:
MAITUNAT di Pietracatella, I MAITUNAT di Gambatesa, AGORART di Biccari, ETHNOS di Lucera  TERRAVECCHIA IN FOLK di Pietramontecorvino, A.C.T! MONTI DAUNI di Troia
e con:
Cattedra di Antropologia Culturale Università degli Studi di Foggia
Agenzia di sviluppo Monti Dauni GAL Meridaunia
Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale

SAN MARCO LA CATOLA (FG)
Sabato 10 Marzo - dalle ore 17.00

Processione della vecchia per le vie del paese accompagnati dai suonatori e i cantori di Gambatesa e di Pietracatella con la musica tradizionale del nostro territorio e “I MAITUNAT” (una tipologia di canti improvvisati augurali, propiziatori o satirici), dalle tammurriate del gruppo TERRÆMARES, e dalle danze della tradizione con gli amici delle associazioni AGORART ed ETHNOS.

Al termine del percorso - ore 22.00 circa

A VECCHIJ

Alla processione possono unirsi tutti gli appassionati e suonatori di musica popolare col proprio strumento. Lungo il tragitto intrattenimenti gastronomici.


Domenica 11 Marzo – ore 16.00
RELAIS SAN PIETRO
(Celenza Valfortore – Via per Carlantino – Loc. San Pietro)

Sesto appuntamento con un incontro (a cui prendono parte studiosi, ricercatori e professori di Antropologia e di Tradizioni Popolari provenienti dal mondo accademico italiano), che partendo dagli aspetti storici e culturali del rito de “A Vecchij”, offre riflessioni sul folklore tradizionale e sulla contemporaneità. Quest’anno l’attenzione è rivolta ai temi della promozione del patrimonio immateriale.

LA TERRA CHE SI RINNOVA

Interventi:

Antonio SANTORIELLO Direttore giornale FORTORE
Alberto CASORIA Presidente GAL Meridaunia
Giuseppe TORRE Comitato per la promozione del Patrimonio Immateriale

Relatori:

Patrizia RESTA
Ordinario di Antropologia Culturale Università degli Studi di Foggia
SEGARE LA VECCHIA PER SALVARE LA MEMORIA

Ferdinando MIRIZZI
Ordinario di Antropologia Culturale Università degli Studi della Basilicata
FESTE DI MEZZA QUARESIMA NELLA PROSPETTIVA DEI PATRIMONI IMMATERIALI

Modera lo scrittore e giornalista: Francesco BARBARO


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Un ringraziamento particolare va a FAVER S.p.A. e a tutti i sostenitori della  manifestazione.